Ipertiroidismo e fertilità
L’analisi dei valori tiroidei viene in qualche modo tralasciata nei trattamenti per la fertilità, almeno che i risultati degli esami siano anomali. In ogni caso, alcuni medici credono che questo aspetto dovrebbe essere valutato con maggiore attenzione rispetto a come viene considerato al momento. Esistono prove che indicano come gli ormoni tiroidei rivestano una parte importante nella fertilità e nelle possibilità di gravidanza.
Perché la tiroide è importante per la fertilità?
La tiroide è una ghiandola endocrina che produce ormoni e regola la crescita e la funzionalità di vari sistemi fisiologici. È fondamentale per quanto riguarda la regolazione del metabolismo e la produzione energetica, così come nell’utilizzo dell’ossigeno e nel bilanciamento dei livelli ormonali.
Gli ormoni tiroidei vengono prodotti da tutti e rivestono un ruolo importante nella crescita. Per questa ragione sono fondamentali durante la gravidanza. Il funzionamento eccessivo o ridotto della tiroide può influenzare la regolarità dell’ovulazione e ridurre la fertilità. Circa il 25% delle donne soffre di disfunzione tiroidea nel corso della vita, un valore circa quattro volte superiore rispetto alla media maschile. Inoltre, nell’1% della popolazione è riscontrabile la malattia di Basedow-Graves relazionata alla disfunzione tiroidea. Queste problematiche influiscono sulla fertilità, perché gli ormoni tiroidei sono importanti nella regolazione dell’ovulazione, impediscono l’aborto spontaneo e aiutano lo sviluppo cerebrale del feto.
I livelli degli ormoni tiroidei
I livelli degli ormoni tiroidei possono essere misurati eseguendo un semplice esame del sangue per valutare il valore dell’ormone tireostimolante (TSH). È importante che i livelli TSH siano ottimali, dato che influiscono sull’ovulazione: circa il 5% delle donne ha difficoltà di concepimento nel caso i livelli degli ormoni tiroidei siano anomali. Inoltre, questi valori ricoprono un ruolo importante nello sviluppo del feto. È stato scoperto che i figli, nati da donne che si erano sottoposte ad esami per valutare i livelli TSH, sono stati concepiti con un QI maggiore. Questo è dovuto al fatto che le potenziali disfunzioni tiroidee possono essere rilevate dall’esame del sangue e trattate per tempo. L’esame del sangue è il miglior metodo per valutare i livelli dell’ormone tiroideo. La scienza tradizionale suggerisce che il livello TSH massimo dovrebbe attestarsi sul valore di 4,2, anche se studi recenti suggeriscono che il valore TSH non dovrebbe essere superiore a 2,5 quando si cerca di concepire un figlio e di 3 durante la gravidanza. Gli ormoni tiroidei vengono sintetizzati grazie alla presenza di iodio, quindi è fondamentale che i valori di quest’ultimo siano ottimali. Nel caso di valori TSH e di iodio troppo alti/bassi, è semplice modificarli assumendo degli integratori specifici.
Ipertiroidismo: si tratta di una condizione nella quale la tiroide è iperattiva e produce una quantità eccessiva di ormoni tiroidei. La malattia di Basedow-Graves e altre patologie autoimmuni sono la manifestazione più comune di questo problema. L’ipertiroidismo può causare cicli mestruali meno frequenti nelle donne e una conta degli spermatozoi bassa negli uomini e può essere diagnosticato eseguendo un esame del sangue per valutare i valori TSH. Una volta diagnosticata questa condizione, può essere trattata mediante l’assunzione di farmaci o iodio radioattivo, oppure sottoponendosi a un intervento chirurgico. Normalmente, i valori ormonali tornano alla normalità dopo questi trattamenti.
Ipotiroidismo: si tratta di una condizione nella quale la tiroide è poco attiva e non produce una quantità sufficiente di ormoni tiroidei. Questo è normalmente causato dalla mancanza di iodio nella dieta o da malattie autoimmuni quali la tiroidite di Hasimoto. Questo problema è normalmente associato a una fertilità ridotta, un rischio maggiore di aborti spontanei, un’intelligenza infantile minore, preeclampsia, nascita prematura e morte infantile. L’ipotiroidismo può essere diagnosticato tramite un semplice esame del sangue. Il trattamento coinvolge normalmente l’assunzione di integratori a base di iodio o di un ormone tiroideo sintetico: la tirosina.
Anticorpi tiroidei
Oltre ai valori degli ormoni tiroidei, anche quelli degli anticorpi tiroidei sono un fattore importante relazionato alla fertilità. Questi anticorpi vengono prodotti se il sistema immunitario attacca erroneamente la tiroide: un problema che fa parte delle malattie autoimmuni ed è presente nell’8-30% delle donne con problemi di fertilità. La presenza di anticorpi tiroidei aumenta il rischio di aborto spontaneo, quadruplicandone le probabilità. Non è ancora chiaro il meccanismo che porta a questa condizione, ma può influire sull’impianto o interagire con altri anticorpi. Un esame del sangue è il miglior modo per rilevare questa disfunzione, in modo che possa essere trattata adeguatamente nel caso sia necessario.
Misure preventive
Oltre alla diagnosi e all’assunzione di farmaci, esistono differenti abitudini che possono garantire il funzionamento corretto della tiroide. La riduzione dello stress è importante, dato che livelli elevati di cortisolo (ormone dello stress) inibiscono la produzione degli ormoni tiroidei. Inoltre, è utile un’attività fisica costante, dato che promuove la produzione di ormoni tiroidei e aumenta la sensibilità dei tessuti a queste ormoni. Le diete moderne rivestono un ruolo importante nella disfunzione tiroidea, in particolare l’assunzione di grani raffinati, zuccheri, prodotti derivati dalla soia, noccioline e caffeina. È quindi raccomandabile seguire una dieta sana ed evitare di fumare ed assumere alcolici.